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Berlusconi vuole
un Ronaldinho


La società rossonera punta sul recupero di Ronaldinho tutto merte Besiktas. Nei progetti del patron, il Dentone sarà il nuovo leader. Il c.t. brasiliano Dunga applaude: "Leonardo perfetto per rigenerarlo"

MILANO, 8 giugno 2009 - Liberato dall’ingombrante presenza di Kakà e senza avere nelle orecchie i suggerimenti tattici di quel burbero di Ancelotti, sarà finalmente la stagione bella di Ronaldo de Assis Moreira, meglio noto come Ronaldinho? Domanda che tanti tifosi milanisti si pongono, e forse se la stanno ponendo anche i dirigenti e Leonardo cui è stata consegnata la patata bollente.
investitura — Silvio Berlusconi, il primo sponsor di Ronaldinho, è stato esplicito nell’ultima um tiero Besiktas settimana: "Ronaldinho è stato usato per pochi minuti quest’anno e questo ha provocato anche una caduta del morale del giocatore. Ma pensate che bello avere Ronaldinho per 90 minuti in campo: il biglietto si paga per giocatori così". Un’investitura in piena regola. Il c.t. del Brasile Carlos Dunga ha spiegato: "Leonardo è l’uomo giusto per ridare fiducia a Ronaldinho. Sa come stimolarlo e come motivarlo".
Ronaldinho, 8 gol in campionato e 2 in Uefa. Ansa PAZZI? — Di fatto, al Dentone verranno affidate, almeno inizialmente, le chiavi della squadra. Decisione curiosa Besiktas se si tiene di Ronaldinho conto di quanto Ronaldinho ha fatto vedere nell’ultima stagione e anche alla luce di alcune dichiarazioni, rigorosamente anonime (nessuno ci vuole mai mettere la firma quando si tratta di criticare...), pronunciate da qualche giocatore quando si pensava che Kakà andasse al Manchester City: "Bisognerebbe dire che questi sono pazzi se pensano che Ronaldinho possa sostituire Ricky". Pazzi o non pazzi, il progetto è chiaro: al centro del nuovo Milan ci sarà lui. Il modulo toccherà a Leonardo deciderlo, ammesso che ci sia un modulo tattico congeniale a Ronaldinho. [
scommessa — La speranza è quella di riportare il brasiliano ai livelli di quando giocava nel Barcellona. Ci si riuscirà? L’impresa è tanto affascinante quanto rischiosa. Problemi con i compagni, Ronaldinho non ne ha e questo è un punto a suo favore. Certo, visto com’era cominciato il campionato, ci si aspettava qualcosa di più da uno come lui. Invece, soltanto 1607 minuti giocati e 8 gol realizzati (cui vanno aggiunte le 2 reti in Coppa Uefa). Il fatto è che, a un certo punto della stagione, Ronaldinho è finito nel cono d’ombra. Ufficialmente per un problema fisico al piede sinistro, ma la verità è un’altra: l’infortunio è successivo al suo accantonamento, che è figlio dell’incompatibilità tattica tra Dinho e Kakà, e non di altro. Poi è vero che il Dentone si è lasciato un po’ andare. Ora gli si presenta una nuova occasione: se è ancora un campione deve dimostrarlo.
Andrea Schianchi